Sollevo il calice dal gambo sottile, sorseggio. Il vino ha un sapore drastico, astringente. Nel bere non posso fare a meno di trasalire.
Eccoli, i profumi, la luce, il caldo, tutti distillati in questo liquido giallo, infuocato. Dietro la schiena, tra le scapole, un che di secco, di spalancato, si ravvolge dolcemente, e piano piano si addormenta. E’ l’estasi, la liberazione. La sbarra al fondo della gola si abbassa. Parole, vocaboli si affollano, si ammucchiano, premono gli uni sugli altri… Non importa quello che dico.
Palpitante come un uccello, una frase atttraversa lo spazio vuoto che ci separa. Va a poggiarsi sulle sue labbra. Mi riempio di nuovo il bicchiere. I veli tra noi cadono. Penetro nel calore e nell’intimità di un’altra anima.”
Le Onde – Virgina Woolf
Che meraviglia.
Sai che non ho mai letto la Woolf? E te lo dico con una vergogna enorme!!!
Grazie di aver condiviso questa beltà.
Baci,
wenny
Ciao Wenny bella ! La Woolf è un mito. Un titolo per tutti ? “Gita al faro”. Imperdibile. Giuro.
Che bello…!
Splendido. da quale libro di virginia Wolf è tratto?
Ciao Radicchio ! “Le onde”. Un cin cin degno, no-o? Un abbraccio
… un cin cin degno e sublime, direi.
Un abbraccio a te!