Ci sono giorni in cui il desiderio di fare la pasta all’uovo assurge a esigenza, ho proprio voglia di impastare la farina e le uova, e di vedere nascere dalle mie stesse mani quella che da bambina era la mia pasta preferita : le fettuccine. Ho ricordi ancora nitidi di quell’emozione che il rito della pasta fatta in casa suscitava, la sacralità di quei momenti è ancora impressa dentro di me e oggi che la preparo con gioia per noi tre è ancora così : una festa, un rito, un momento sacro.
Gli occhi di noi bambini erano incollati a quelle mani, le sue mani, ai movimenti sapienti che si ripetevano sempre uguali, a quello scorrere cadenzato dei gesti iniziali, rapidi e allegramente ritmati fino alle movenze più lente e ampie con cui stirava la pasta. Bella, sostenuta, porosa, dai confini appena incerti, sembrava un sole schiacciato, appiattito, lì sul nostro tavolo, immobilizzato con tutta la sua luce e la sua forza, solo nostro, tutto nostro.
Le fettuccine di oggi sono al timo, ossia con le foglioline di timo impastate dentro, per dargli un aroma diverso e una vivacità maggiore.
Poi le ho condite con lo speck d’anatra (petto d’anatra affumicato in baffe) opera dei grandi di Friultrota, di cui vi parlerò più diffusamente, una volta di queste. Ho affettato il petto d’anatra affumicato, l’ho tagliato a listarelle e messo nel burro precedentemente sciolto. Al petto non faccio sentire il fuoco neanche da lontano, per lasciarlo morbido e suadente. Gli concedo di assaggiare solo il calore del burro fuso e tanto deve bastargli. Poi arrivano le fettuccine ben scolate e sono abbracci sinuosi.
Nel piatto qualche fettina di petto affumicato a ventaglio e un nido di fettuccine accanto, un rametto di timo fiorito per un buon profumo di primavera e il pranzo può cominciare.
Anzi, no, alt. Non senza un calice di buona Schiava, che è un vino ottenuto proprio dall’omonimo vitigno autoctono dell’Alto Adige. Si tratta di un vino di facile beva, poco alcolico e poco tannico, di colore rubino scarico ma ricco di gradevoli sensazioni fruttate e particolarmente adatto ad accompagnare salumi e carni affumicate. E’ un vino un po’ trascurato perchè i vini che guadagnano la ribalta più facilmente oggi conquistando il mercato vantano caratteristiche assai diverse : robustezza, corpo e alcol. Noi invece coltiviamo un certo piacere nell’assaggiare e godere di quei vini che rimangono fuori dai circuiti illuminati delle guide pur esprimendo in pieno il loro territorio e costituendo il gemellaggio perfetto per tanti piatti.
E allora liberiamoci dalla schiavitù delle tendenze eno-giornalistiche stappando una bella Schiava dell’Alto Adige.
Cheers !
bella questa ricetta. Conosco la friultrota, per la trota affumicata a freddo…ma nn sapevo trattassero anche l’oca…ottima scelta del vino!
Condivido i tuoi stessi ricordi sulla pasta fatta in casa. Tirare la sfoglia rimane un modo per ritrovare i sapori e i profumi della mia infanzia.
Ottime queste fettuccine e grazie per il consiglio sul vino, amo i rossi e questo mi sembra decisamente in linea con i miei gusti
Un bacione
fra
belle queste macchiette di verde inchiostro neo nel giallo della tua pasta amata.. un bacio, nina
ehm , nero.
pensa che anch’io mi sono ripromesso discrivere un post su Friultrota, dopo aver assaggiato alcuni dei loro eccezionali prodotti (soprattutto i guanciali…)
Non sapevo avessero anche l’anatra!
Che meraviglia, MArilì…..
grazie mille per la dritta sulla bottarga, me la segno e la terrò presente di sicuro, ho solo un piccolo problema, a casa mia la posta arriva un po’ quando le pare, ed io non sono mai a casa, reperibile dai corrieri! Ogni volta che devo ricevere qualcosa è una tragedia greca ma non dipero, prima o poi in qualche modo farò, anche perchè mi sa che è per ora mi è più difficile fare un salto nelle isole!!
Ciao, Elvira
La tua descrizione della preparazione della pasta, del procedimento attento con cui hai allestito il condimento e della Schiava (che conosco e apprezzo molto) è, in una parola, suadente, quasi una culla in cui rifugiarsi, per lasciarsi confortare dal suo dondolio…
Come dicevo sotto…
tra che corro tra che tutto…
sono attonita da questa pasta…
mi procurerò presto una sfilza di prodotti notevole…
a presto!
wenny
Ciao Sciopi, sì loro son oprorio dei grandi. Li vendiamo su Gustoshop.eu, mi è arrivato l’ordine proprio oggi e domani li rimetto su nel sito, che era finito tutto. Purtroppo non avevano lo speck d’anatra ma al prossimo giro lo riprendo al volo! Un bacione grande !
Fra, è vero, la pasta fatta in casa ci riporta sempre indietro nell’infanzia, per questo è magica… Il vino poi è sempre nel nostro cuore, voglio parlaen di più sul blog, che lo faccio raramente. Besos grandi !
Michelangelo mi sa che siamo in quella decina scarsa che sa dell’esistenza di questi magnifici guanciali, con il prossimo ordine li riprendo di sicuro ! GLi altri prodotti più o meno ci sono tutti sul nostro sito (speck d’anatra a parte, al momento finito…sigh…)
Nina cara, a proposito di inchiostro, sarebbe bello riprodurre uno dei tuoi meravigliosi disegni sulla pasta…ora ci voglio pensare un po’… hai visto mai esce qualcosa di speciale !?!
Ciao Elvira ! Anch’io ho sempre qualche problemuccio con i corrieri, però SDA finora non mi ha mia tradito, è tornato più volte e alla fine si è messo d’accordo con me sull’ora !
Ondina, grazie. Sono felice che di tanto in tanto vieni qui a farti cullare, a lasciarti dondolare, chè un po’ di sana regressione ogni tanto fa solo che bene, no-o ?
Wenny bella, anche tu corri corri, my god, ma quando ci si ferma un po’ che sono stremata ? I need a pit stop asap !!! Bacini volanti
ciao, grazie della visita…. mi piacciono le vostre ricette, sono sofisticate e semplici nello stesso tempo! complimenti!
Grazie cuoca compulsiva, torna a trovarci quando vuoi, io il tuo blog l’ho già messo nei segnalibri, troppo interessante ! Un abbraccio