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“Le Capezzine” di Avignonesi

Era già diverso tempo che ci riproponevamo di andare a visitare la fattoria di Avignonesi, sulle colline della Valdichiana, a due passi da Montepulciano (SI) e finalmente ci siamo riusciti anche se la giornata era un po’ grigia, il cielo livido, quasi brumoso, e faceva un bel freschin, di quelli da staccarti il naso. Però una gran bellezza. La campagna tutto intorno, dai confini incerti, quel lieve palpito che puoi percepire solo in certe mattine invernali apparentemente ferme e silenziose. E poi la fattoria ottocentesca che trasmette un gradevole senso di pulizia e di nettezza ma anche di antico e di famigliare che ci ha fatto sentire da subito a casa. Massimiliano La Rosa – valido collaboratore di Avignonesi – ha fatto gli onori di casa e con i suoi modi gentili e affabili ci ha condotto in un piccolo viaggio nella storia e nella  tradizione centenaria della famiglia, ma anche nella magia di profumi ammalianti e atmosfere suggestive. Quasi commovente l’incontro con i grappoli di Prugnolo gentile lasciati ad appassire sui graticci di legno concentrando profumi e sapori prima di passare alla spremitura soffice che ne trarrà il prezioso mosto dal colore ambrato scuro destinato a diventare – con il sapiente aiuto del tempo (affinamento di 10 anni !) – il mitico vinsanto “Occhio di pernice”, il fiore all’occhiello di Avignonesi.

Ce ne siamo stati lì, a due passi da quei grappoli sdraiati, di un colore blu-violaceo, nell’aria un profumo ammaliante che invade i recessi più nascosti dei tuoi pensieri. Meraviglia. Poi se pensi che tutto questo bendidio diventa un elisir capace di spedirti in paradiso per la sua infinita complessità, allora ti emozioni proprio.

La  vinsantaia incute un certo rispetto, una sorta di reverenza. E’ lì che il vinsanto riposa e con il tempo e la sapiente tecnica dei rimbocchi acquista la preziosità tipica di questo vino. Sembra di muoversi lungo la navata di una chiesa : la luce filtra nel sottotetto, i caratelli ti guardano dalle loro file ordinate e ti sembra giusto osservare un riguardoso silenzio.

I rossi dry di Avignonesi non sono da meno. Degni di nota certamente Il “Desiderio” e il “50&50″. Il primo è un uvaggio di merlot 85% e cabernet sauvignon 15%, affinamento 18 mesi in barrique e 9 mesi in bottiglia. Il colore è rubino brillante, in naso emerge subito un bouquet di frutti rossi/spezie e in bocca il vino è vellutatato e pieno. L’etichetta ritrae l’ormai celebre toro chianino “Desiderio” vissuto nella seconda metà dell’ottocento, caponucleo della fattoria, allora importante centro di selezione della razza Chianina.  Anche il 50&50 fatto in collaborazione con la fattoria chiantigiana “Capannelle” è un uvaggio (50%merlot di Avignonesi e 50% sangiovese di Capannelle) che fa 36 mesi di affinamento in barrique guadagnandone in corpo e robustezza. Al naso presenta una bella sequenza di profumi (spezie, vaniglia, tabacco) che si ripropongono all’assaggio, in cui risulta persistente e intenso, con finale lungo. Ce li siamo felicemente degustati durante l’ottimo pranzo in fattoria.

La vigna tonda invece sarebbe degna di una tesi di laurea. L’argomento è complesso e interessante. E’ una vigneto sperimentale ideato per constatare scientificamente l’influenza che la densità e il portainnesto hanno sulla resa della vigna stessa. Eccola qua :

Siamo tornati a casa rilassati e contenti, animati da una bellissima sensazione, quella di aver toccato con mano un pezzo di storia della grande tradizione vinicola italiana.

4 commenti

  1. 2 marzo 2009    

    Ricco di informazioni questo tuo post, grazie.
    Mi è piaciuta in particolar modo la “vigna tonda”, della quale ignoravo completamente l’esistenza, ma ammetto che quella tavola così apparecchiata le fa una brlla concorrenza ;)
    wenny

  2. 2 marzo 2009    

    Wennycarissima, felice di leggerti ! Ho provato per qualche giorno di seguito a commentare da te, ma non ci sono riuscita, non arrivava la parola di verifica.
    Oggi riprovo, spero di essere più fortunata ;-)
    Non so se ti piace il vino, io ho anche questa grande passione da sempre. Ora poi sto scoprendo anche il mondo immenso e variegato delle birre artigianali, insomma ormai chi mi salva più ?!? Bacioni

  3. 4 marzo 2009    

    Hey Wenny, non c’è verso, non posso più commentare sul tuo blog, uffa :-((
    Perchè non mi fai un fischio qua : info@gustoshop.eu ?

  4. 4 marzo 2009    

    Se mi piace il vino??? siii da morire!
    mi spiace tantissimo per l’inconveniente dei commenti, tempo fa capitò anche con altri ma il problema non si è più ripresentato… speriamo si possa risolvere :\
    nell’attesa pubblico la mia mail sul blog. thanks della segnalazione, è un peccato non leggerti!
    wenny

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